Iscritto al Partito Socialista Italiano.
Prese parte alla prima guerra mondiale.
Per avere aderito allo sciopero durante la “settimana rossa” gli fu sospeso per 2 anni lʼaumento di stipendio.
Il 2.8.1922 non si presentò al lavoro aderendo allo sciopero legalitario, proclamato dallʼAlleanza italiana del lavoro.
Gli fu comminata una sospensione dal lavoro per 3 giorni e il rinvio di un anno dellʼaumento di stipendio.
Il 30.11.1923 venne licenziato dalle FS, con la formula dello «scarso rendimento di lavoro».